Venivano cantante ordinariamente con le celebri melodie gregoriane, ma son state musicate anche da diversi compositori quali il francese Marc-Antoine Charpentier (1643-1704), il massimo esponente della musica sacra barocca francese, soprannominato dai suoi contemporanei “la fenice di Francia”. Ma queste antifone sono sorprendenti non solo da un punto di vista musicale, ma anche se considerate da un punto di vista cristologico. Giorno per giorno le analizzeremo insieme una alla volta.
lunedì 16 dicembre 2013
Le antifone maggiori in “O” in preparazione al Natale
“Queste ammirabili antifone contengono il succo della liturgia dell’Avvento”, così si espresse il noto liturgista P. Guéranger (1805-1875) in merito al canto di queste grandi Antifone al Magnificat durante la celebrazione dei Vespri negli ultimi sette giorni che precedono la vigilia del Santo Natale, nelle cosiddette “ferie privilegiate dell’Avvento” che vanno dal 17 al 23 Dicembre. Le antifone maggiori sono anche dette antifone O, perché cominciano tutte con il vocativo "O". Il loro uso è attestato già a partire dal medioevo (in Francia per esempio la loro esistenza risale già all’VIII secolo), mentre il loro numero ha subito delle variazioni diventando talora sette, talora nove, e addirittura dodici in certe regioni. Noi ci atterremo però al numero sette, essendo probabilmente quello più originale.
Venivano cantante ordinariamente con le celebri melodie gregoriane, ma son state musicate anche da diversi compositori quali il francese Marc-Antoine Charpentier (1643-1704), il massimo esponente della musica sacra barocca francese, soprannominato dai suoi contemporanei “la fenice di Francia”. Ma queste antifone sono sorprendenti non solo da un punto di vista musicale, ma anche se considerate da un punto di vista cristologico. Giorno per giorno le analizzeremo insieme una alla volta.
Venivano cantante ordinariamente con le celebri melodie gregoriane, ma son state musicate anche da diversi compositori quali il francese Marc-Antoine Charpentier (1643-1704), il massimo esponente della musica sacra barocca francese, soprannominato dai suoi contemporanei “la fenice di Francia”. Ma queste antifone sono sorprendenti non solo da un punto di vista musicale, ma anche se considerate da un punto di vista cristologico. Giorno per giorno le analizzeremo insieme una alla volta.
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